La Legge Levi: regolamentato lo sconto sui prezzi dei libri

La legge Levi, che prende il nome dal suo primo relatore, regolamenta gli sconti. Finora gli sconti editoriali erano a discrezione e soprattutto on line si poteva fare l’affare, ricordiamo diverse promozioni al 50%.

Ora grazie a questa legge, lo sconto massimo consentito sul prezzo di copertina è fissato al 15 per cento per tutti i venditori appartenenti alla grande e piccole distribuzione, alle librerie indipendente e on
line.

Gli editori, durante le campagne promozionali, potranno applicare uno sconto massimo pari al 25 per cento per le campagne promozionali, che però dovranno essere proposte a tutti i venditori e non solo alle grandi catene e non potranno durare più di un mese. E attenzione, attenzione, saranno vietatissime a Dicembre, in odor di Natale, l’unico periodo dove i libri vengono seriamente venduti, perché regalati, anche se non letti. La decorrenza di questa Nuova disciplina del prezzo dei libri è prevista per il prossimo 1° settembre.

L’aspetto positivo, a parte l’esborso economico è la promozione della biblio-diversità visto che da tempo il mercato è in mano ai grandi editori. Lo stesso Marco Polillo, presidente dell’Aie, associazione italiana editore ha commentato: “mercato è ricco come domanda, ma l’offerta è limitata; gli scaffali sono occupati dagli editori più grandi, che con i bestseller praticano grandi sconti. Il mercato dei libri è diventato una giungla. Il testo della legge è un buon punto d’ incontro. Evita che un grande gruppo
editoriale privilegi la sua rete distributiva, negando alla piccola libreria di usufruire della promozione. Così i piccoli editori avranno più spazio. Ma difende anche la grande catena dagli sconti selvaggi della vendita online”.


Che ne pensate di questa nuova legge?

Stavo leggendo proprio ieri la mail di una libreria online che mi avvisava di questo!
E' giusta per i motivi che hai scritto... ma cavoli quanto costano i libri! E non mi riferisco solo al romanzo da leggere sotto l'ombrellone, ma anche a testi solastici, manuali, ecc. Inoltre, se il grosso editore non vende "abbastanza", nessuno gli vieta (correggetemi se sbaglio) di abbassare il prezzo di copertina alla prossima ristampa!

Anche io, mentre leggevo qui questa notizia, ci ho letto tra le righe del buono...perchè, davvero, alcuni gruppi editoriali sono colossi che mettono in ombra realtà minori ma di qualità...mi ricorda tanto C'è posta per te...
E questo mi ricorda come cerco di non acquistare alla Feltrinelli per principio...
Ma alla fine dei conti è vero che i libri costano una barca di soldi, è abbastanza scandaloso.
So che non c'entra niente ma io invertirei il costo delle sigarette (4 euro max al pacchetto, con quello di un libro).
E'anche vero che però gli Italiani fanno uso della biblioteca, che sarebbe un servizio meraviglioso 8e uno dei pochi gratuiti rimasto) che fa dallo "scarso" al "nullo", mentre in biblioteca si trova praticamente tutto, considerando che puoi anche fare le proposte d'acquisto. Io compro solo i libri "must", perchè considerando che, per come mi piace leggere, è raro che un libro non abbia la sufficienza arrivata all'ultima pagina, se li comprassi perchè mi son piaciuti tutti, spenderei un patrimonio.
Ma ho divagato tantissimo, scusate!!!

Quella di invertire i prezzi sigarette-libri è fortissima!!!

Le biblioteche non sono male come idea, ma limitano come orari di frequentazione (per chi come me lavora), tempi di lettura libri (un mese potrebbe essere tantissimo per qualcuno ma per altri niente), essendo poco usate non c'è la varietà di libri di una libreria e da me si trovano solo classici, libri tecnici ed edizioni su temi locali. Neanche l'ombra di romanzi soft da leggere in modo leggero...